Facebook, infatti, è un sito in cui gli utenti creano profili, che spesso contengono fotografie e liste di interessi personali, scambiano messaggi privati o pubblici e fanno parte di gruppi di amici. La visione del proprio profilo, con dati dettagliati, è ristretta ad utenti della stessa rete o ad amici accettati dall'utente stesso, evitando così che informazioni riservate siano acquisite da soggetti indesiderati, questo a garanzia di una maggiore privacy.
Facebook letteralmente significa "libro delle facce" ed è stato creato nel 2004 da Mark Zuckerberg, all'epoca studente diciannovenne. Dai dati forniti da TechCrunch si rileva che circa l'85% degli studenti dei college ha un profilo sul sito. Di quelli che sono iscritti il 60% accede al sito quotidianamente, circa l'85% almeno una volta la settimana, e il 93% almeno una volta al mese. Dal 2007 su Facebook è disponibile il Marketplace, che consente agli utenti di inserire annunci, visibili solo ad utenti presenti nella stessa rete.
Facebook include alcuni servizi che sono disponibili sul dispositivo mobile, come la possibilità di caricare contenuti, di ricevere e rispondere ai messaggi, scrivere sulla bacheca degli utenti, o semplicemente la possibilità di navigare sul network. Questa voglia di essere presenti su Facebook non è escusiva prerogativa dei più giovani, come qualcuno potrebbe erroneamente pensare, ormai la moda si sta estendendo sempre di più tra i meno giovani e i professionisti. Molti insegnanti sono su Facebook, li ritroviamo lì con le loro foto, i loro profili, desiderosi di comunicare le loro idee e le loro esperienze culturali. Questo social network per i meno giovani è diventata una finestra sul mondo del loro passato, che permette di ritrovare vecchi amici di scuola, persi ormai di vista e in giro per il mondo. Ma anche per loro come per noi giovanissimi, invece, rappresenta, soprattutto la possibilità di conoscere nuova gente. Da ciò il lato negativo, pericoloso e oscuro dei social network, perchè i nuovi amici li si conosce solo in modo virtuale, in realtà, quelle persone potrebbero essere diverse da ciò che affermano di essere o da ciò che noi immaginiamo che siano. In conclusione, se usato nel modo giusto l'utilità di Facebook diventa evidente e insostituibile.
Giglio Valentina (cl. 1^ B) Grieco Matteo (cl. 1^ B)
Armenio Simona (cl. 1^ AT)