E’ una crisi infinita. Non ci sono più parole. La Juventus ha perso anche a Milano, contro l'Inter. Ora c’è la sfida casalinga e insidiosa con la squadra pugliese del Bari, e un’altra sconfitta farebbe cadere ancora più in basso i bianconeri. La rincorsa al quarto posto si fa sempre più difficile, perché i bianconeri sono a meno 6 dalla Sampdoria al quarto posto; anche perché la squadra sembra aver perso in un solo colpo l'identità, il gioco e la personalità. La crisi nasce anche dal fatto che i 25 milioni spesi per Melo avrebbero potuto tranquillamente rimanere in cassa – tenendo Zanetti e magari richiamando Nocerino – ed essere destinati a un rinforzo come Dio comanda: tanto per essere chiari, la differenza tra Melo e Zanetti è che il primo perde un sacco di palloni, che il neo viola non si sarebbe mai sognato di perdere. In quanto ai 25 milioni spesi per Diego, sembrano un investimento fatto nella più totale confusione di progetto: nessuno capisce, infatti, come possano coesistere Diego e Del Piero in una Juventus a un solo attaccante cui sembra pensare l'allenatore. Forse Del Piero, a 35 anni, dovrebbe starsene in panchina pronto a entrare in caso di bisogno, ma è dai tempi di Capello che non si vede, alla Juve, un allenatore capace di prendersi la responsabilità di una decisione così importante, né la società sembra in grado di gestire il momento conclusivo della carriera del suo capitano, da anni vera e propria zavorra della squadra.
Strafezza Antonio cl. 1^B
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