I ragazzi del Corso PON "Oltre gli SMS" - Istituto Tecnico Commerciale "Dante Alighieri" - Cerignola (FG)
Obiettivo/Azione C 1 - A. S. 2009/2010







Il CALCIO E I TIFOSI: Violenza o Sana Competizione?








La storia del calcio, ma sarebbe più esatto dire la storia del nostro calcio, è stata costellata negli ultimi trent'anni da vere e proprie tragedie: i 39 morti allo stadio Heysel di Bruxelles prima della finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Liverpool nel 1985, la morte di Vincenzo Paparelli, colpito a un occhio da un razzo durante un derby romano nel 1979 e l'accoltellamento di Vincenzo Spagnolo, il supporter genoano ucciso per mano di un tifoso milanista nel 1995.
Il problema della violenza negli stadi è in Italia un problema annoso. Nelle curve si inneggia alla violenza senza che ne esistano giustificazioni plausibili.
Razzismo cretino, delinquenza comune, uso di droghe, bullismo, affermazione violenta della propria personalità, becero qualunquismo si mescolano, in alcune frange estremiste degli ultras, alla passione sportiva. A sentire gli esperti è sempre colpa della società, del degrado socioeconomico dell'ambiente di origine, di un'infanzia difficile, del disagio giovanile, della frustrazione, via via snocciolando luoghi comuni sempre più triti, del tutto inidonei a spiegare e a risolvere il crescente problema della violenza presente nella società contemporanea.
Eppure per ripristinare la sicurezza basterebe seguire l'esempio di chi ci è riuscito e cioè “zero tolerance” nei confronti dei violenti, pene certe e severe che comprendano la carcerazione, divieto assoluto di frequentare lo stadio per chi già si è mostrato violento, giustizia rapida ed efficace, responsabilizzazione dei club nella gestione della sicurezza degli stadi.
Fatto ancora più grave è che spesso proprio chi dovrebbe dare il buon esempio in campo si comporta in modo sbagliato. Attori di violenza, infatti,  non sono solo i tifosi ma anche, a volte, i giocatori stessi quando, non accettando le decisioni dell’arbitro, danno vita a furibonde risse in campo. Lo sport deve essere passione, emozione, divertimento, confronto e sana competizione, sarebbe giusto non dimenticarlo mai ogni volta che si assiste ad una partita di calcio.

Marino Michele (cl. 1^ AT)        
Grieco Matteo (cl. 1^ B)
Pepe Michele (cl. 1^ B)
Campese Giovanni (cl. 1^ B)     
                                                                                                                

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