Da sempre i ragazzi si innamorano, si fidanzano e si lasciano, come in un ciclo che si ripete all’infinito. Per molti di loro la storia continua, per altri finisce. Per alcuni la fine di una storia non lascia segni e coincide con l’inizio di una nuova e forse più bella storia d’amore, per altri, invece, il dolore è grande, insopportabile, con risvolti estremi, anche se, fortunatamente, di rado. Questo è quello che è avvenuto nella nostra cittadina, Cerignola, nella scuola superiore Augusto Righi. Il ragazzo in questione, Francesco Z., 18 anni, per un amore finito male, il giorno 23 marzo, alle ore 11 circa, dopo un inutile tentativo di riconciliazione, si lascia cadere nel vuoto, dal secondo piano delle scale, inutili i soccorsi, muore sul colpo. Di sicuro il gesto di Francesco è stato un gesto impulsivo, che lo ha privato della capacità di riflettere su ciò che stava per fare, gesto che ha cancellato per sempre una giovane vita e che ha segnato, sconvolgendola, quella di tutti coloro che lo conoscevano e lo amavano. L’amore spesso fa soffrire, è vero, ma a tutto c’è un rimedio. Il suicidio è il gesto più estremo e più errato, che rappresenta l’incapacità di affrontare con coraggio le innumerevoli sfide che l’esistenza ci pone ogni giorno. La vita è la cosa più bella e preziosa che abbiamo ed è nostro dovere primario difenderla e preservarla ad ogni costo. E’ vero, l’amore è la forza trainante della vita, ma è giusto morire per amore? Sicuramente no. Quando si è tristi, quando ci si sente soli, basta non perdere la speranza di ricominciare, basta guardarsi intorno per scoprire un nuovo amore e un nuovo inizio nel sorriso di un altro lui o di un’altra lei, in fin dei conti domani è un altro giorno.
Specchio Annalisa (cl. 1^ B)
Specchio Alessandra (cl. 1^ B)
Ursi Giorgia (cl. 1^B)
Zitolo Rossella (cl. 1^B)
Specchio Annalisa (cl. 1^ B)
Specchio Alessandra (cl. 1^ B)
Ursi Giorgia (cl. 1^B)
Zitolo Rossella (cl. 1^B)
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